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"..Attaccateve a 'sta fava.."

  • gmattiello8
  • 1 mag
  • Tempo di lettura: 9 min

..."..Si lavora e si fatica per il pane e per la fica.."..

...diceva un detto antico...in pratica.."..Pe' mantene' ' na famija..".


"La festa del lavoro" è una ricorrenza celebrata il 1º maggio in molti Paesi del mondo, tra cui l'Italia. È una giornata dedicata ai diritti dei lavoratori e alla conquista di migliori condizioni di lavoro. Ha origini nella fine dell'800, ispirata in particolare dalle lotte operaie negli Stati Uniti, come quella per la giornata lavorativa di otto ore.

In Italia, oltre a essere un giorno di festa nazionale, il 1º maggio è spesso associato anche a eventi pubblici, come cortei sindacali e concerti — il più famoso è il Concerto del Primo Maggio che si tiene a Roma, organizzato da CGIL, CISL e UIL.


"...Lavoratori di tutto il mondo... - tuonano dal palco il politico e il sindacalista di turno , padrini d'apertura del concerto...piu' democratico de cosi' ? - è con immenso orgoglio che oggi vi celebriamo.

Siete voi, colonne portanti della nostra Italia, sempre pronti a sacrificarvi... per mantenere in piedi il nostro splendido e invidiato sistema.

Una giornata all’anno in cui fingiamo di rispettarvi, mentre voi battete le mani felici per un panino e un concerto gratis.

Certo, sappiamo che i vostri stipendi sono bassi, ma come si dice?

I soldi non fanno la felicità!

E poi che gusto ci sarebbe ad avere tutto senza sudare sette camicie? La fatica, il precariato, i turni massacranti...: sono questi i veri valori che temprano l'anima!

Noi vi siamo vicini, sempre. Da lontano, però, ché qui in Parlamento si lavora tanto: bisogna votare i decreti per abbassare il costo del lavoro... il vostro, ovviamente!

Ci dispiace per chi perde il posto, davvero, ci piange il cuore... ma guardiamo al futuro! Un futuro flessibile, liquido, incerto… insomma: un futuro dinamico!

E a chi si lamenta dei morti sul lavoro, diciamo: coraggio! Non bisogna fermarsi davanti alle difficoltà. Anche se a volte... le difficoltà vi fermano a voi. Definitivamente.

Però non temete: ogni incidente sarà ricordato con una panchina colorata, una medaglia postuma, e magari pure un hashtag bello trendy su Instagram!

Scialando, anche una bella pacca di incoraggiamento alle vedovanze rimaste....

Lavorate duro, spesso senza tutele, senza certezze... ma in fondo, chi è che vuole davvero la sicurezza? Un po' di rischio rende la vita più frizzante, no?

E comunque non possiamo mica fermare il progresso per una manciata di incidenti!

Gli eroi, in fondo, sono quelli che si sacrificano senza lamentarsi.

E quanto ai giovani che scappano all'estero...

È un segnale di successo! Vuol dire che li abbiamo formati bene!

(Per farli lavorare altrove, certo, ma l'importante è che lavorino, no?)

Viva i lavoratori ! Viva chi resiste ! Viva chi stringe la cinghia

(mentre noi ci allentiamo la cravatta)!

Abbiamo abolito la schiavitu' per il sentimento che nutriamo per voi...

E ricordate: senza di voi, non potremmo mai... mantenere i nostri privilegi ! "


Sui MaxiSchermi scorrono le prime immagini...


Inizia cosi' quest'anno il Concertone.


..."...Prima d'esse 'n concertone ...e' 'n giro de sòrdi.."...dice un pensionato che abita a San Giovanni, -...cor barcone che affaccia su 'a piazza...- .


"...Er puttanaio che crea de monnezza da raccoje er giorno dopo 'n te lo vojo di'...";

le stime dicono che i costi per la pulizia dell'area ( 250.000 mila euro a carico del Comune di Roma ) , i bagni chimici, i trasporti, il soccorso e la sicurezza si aggirano intorno agli 800/900 mila euro in gran parte offerti dalla RAI&partners e a seguire da sponsor illustri mediamente espressione di filosofie commerciali e consumistiche...


"...'a museca e' pure de' merda...bucio de culo che so' sórdo e manco l'invalidita' m'han smollato.. e nun sento gli autotunes e le voci taroccate ...io 'nvece me pulisco e mantengo casa co' 8 piotte ar mese ( 800 eur )...quarche zero de meno..."

.."...mezza citta' vie' bloccata pe' sta cagata...- je fa' eco er vicino - a li pizzardoni ar Primo Maggio 'nvece je tocca da lavora'...pure alle guardie...e noi pagamo..."

"...Portano pure sfiga...je piove sempre 'n testa...vedemo oggi..."

"...Che poi frate'...caxxo cianno da festeggia'...d'esse presi x il culo da 'na vita mentre chi sta sur parco a canta' guadambia fracche de sòrdi e applaudono pure...li sponsor..."

"...applaudono pure pe' li 3 euri ar mese che cianno sganciato de piu'...? "

"...'o facessero a Tor Vergata ...'nvece che 'n centro citta'...armeno studiano pure..."

"..Tutta 'na scusa pe' fasse le canne 'n faccia alla bbaseleca , mo' pure davant'alle cchiese..."

interviene a chiudere il portiere dello stabile.


Si celebra il lavoro… non lavorando : è ironico che per onorare il valore del lavoro si faccia una pausa dal lavoro stesso. Il 1º maggio, infatti, è festivo proprio per sottolineare l'importanza del tempo libero e del diritto al riposo.


"Oggi si festeggia il lavoro...Domani si torna a cercarlo..."

in TV echeggia festante dal palco un sindacalista romagnolo "...cor tavernello 'n mano...".


"Se festeggia er lavoro senza lavorà...

sarà pe' nun rovinasse l'abitudine!"


Ma il lavoro è libertà o prigionia?


La domanda esce dalla TV, la voce sembra quella di Bruno Zzzz...

ree

...la solita trasmissione atta a riflettere...."...1 Maggio - Il dietro le Quinte... "


Lavoriamo per avere tempo libero... ma il tempo libero lo riempiamo di lavoro.

Lavoriamo per il benessere, per essere autonomi , ma il lavoro spesso nuoce alla salute.

Idealmente, il lavoro serve a garantire condizioni di vita migliori.

Ma stress, burnout, malattie professionali mostrano che a volte è proprio il lavoro a minare il nostro benessere fisico e mentale.


Ospiti in studio il Mega Direttore Galattico Ministro del Lavoro, il sindacalista con la " S " maiuscola, Pasquino e Charles Bukowski redivivo. Vi sono dei faccia a faccia.


Pasquino (con un sorriso sornione):

«A Ministro', senti 'n po'... che ce festeggiamo a fa' er Primo Maggio, si ‘n lavoro nun ce sta manco pe’ ride?»

Ministro (gonfiandose er petto):

«Abbiamo avviato importanti riforme, Pasquino. Stiamo creando opportunità!»

Pasquino (strillando come 'na campana):

«Ah bello! Opportunità de fa’ er cameriere a nero o er rider a cinque euro a consegna?»

Ministro (sudando freddo):

«Serve flessibilità nel mercato! I giovani devono essere dinamici!»

Pasquino (se piega in due dalle risate):

«Dinamici? Mo’ ce manca solo de corre dietro ar furgone pe' risparmià pure la benzina!»

Ministro (cercando de cambià discorso):

«Abbiamo incentivi per le start-up!»

Pasquino (piantato come ‘na quercia):

«E noi ce startamo... a morì de fame!»


Conclude poi Pasquino (guardando 'n camera ):

«Se lavorasse come se promette, l'Italia starebbe a spiccià l'oro... e invece semo qui, a spiccià 'a fame!»


Pasquino (guardando il sindacalista con un sorriso ironico):

«Aoh, tu 'nvece sei er sindacalista, vero? Quello che promette che tutto cambia… ma che cambia mai?»

Sindacalista (deciso):

«Eh, Pasquino, non è facile. Stiamo lottando per i diritti dei lavoratori, per migliorare le condizioni, per portare avanti le battaglie giuste.»

Pasquino (alzando le mani, sarcastico):

«Battaije giuste? E io che me credevo che er lavoro fosse ‘na cosa da celebra’ co' 'a pensione, no da annuncia' ogni mese come 'na promessa mai mantenuta!»

Sindacalista (un po' infastidito, ma con pazienza):

«Ma certo che dobbiamo lottare, non è che il sistema ci regala nulla! Se non ci battiamo, i padroni ci calpestano!»

Pasquino (scuotendo la testa):

«Sei bravo, eh! Ma ‘sti padroni ce calpestano già da ‘n secolo! E ogni tanto, ce mettono pure la mano in tasca a fine mese. Quello che me fa ride è che voi li chiamate “battaglie”, ma sono sempre più piccole de ‘na pizza de margherita!»

Sindacalista (più serio):

«Non è vero, Pasquino. Abbiamo ottenuto dei risultati: orari migliori, diritti, ferie. Ogni piccola vittoria è importante!»

Pasquino (alza un sopracciglio):

«Ah, piccole vittorie, giusto... tipo lavora' 'n ufficio senza straordinari pagati o a nero o senza sapere se domani arrivi a fine mese? Presi per le palle ...voi lavora'...o cosi' o Pomi'...

Vittorie che sanno tanto de miraggio, più che de trionfo!»

Sindacalista (cercando di restare calmo):

«Sì, ma ci sono leggi, contratti, diritti che abbiamo conquistato, non dimenticarlo. Se non ci fosse stata la lotta, oggi non avremmo nemmeno il sabato libero!»

Pasquino (scrollando le spalle, ma con un sorriso sardonico):

«Sì, certo, il sabato libero! Peccato che il lunedì ce lo riprendono subito con la stangata delle tasse e delle bollette! Ma, dai, nun fa niente. Ce sta pur sempre la ‘libertà’ de fare er rider o er call center, giusto?»

Sindacalista (sospirando, con tono serio):

«Tu non capisci. C'è ancora molto da fare, Pasquino. Non possiamo arrenderci!»

Pasquino (sorride con rabbia):

«Arrendersi? No! Noi ‘n se arrendemo mai, ci teniamo ‘sta battaglia de sempre. Ma il problema, caro sindacalista, è che la nostra guerra non l'ha mai vinta nessuno. Siamo sempre qui, a fare da scudi per chi c'ha ‘i soldi e a cercà di campà pe' chi nun ce l'ha.»


Ariconclude Pasquino (guardando 'n camera ) :

«Se davvero volete cambia’ qualcosa, cominciate a fa’ i padroni da soli, senza ‘sta messa in scena. Perché mentre fate comizi, noi siamo ancora sotto er peso del lavoro… che nun s’ha visto da un pezzo!»

«Guarda, Sindacalista, so’ tanti anni che ce sentimo a parlà de ‘sta roba, ma er risultato è che mentre noi a fatica ‘n pagamo er mutuo, i politici continuano a guardà tutto da sopra, come se stessimo a fa' 'n gioco da tavolo. Ma questo gioco ce l’hanno insegnato loro: il dado è truccato!»


Bruno Zzzz prova a chiamare il break citando la Costituzione...


Articolo 1: "L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro."


«Articolo 1: L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Nota a margine: salvo esaurimento scorte.» interviene Bukowski "..co' na boccia mezza vota 'n mano..."...e continua strappando il microfono a Zzzz...

..."...Lavoro... con i diritti evanescenti e i doveri permanenti..."


...e sentenzia...

«Lavorare è una fregatura.

Ti vendi la vita, un'ora alla volta, a gente che non ti saluterebbe nemmeno per strada.

Ti strizzano, ti svuotano, ti buttano via come carta igienica usata.

E poi arrivano, coi loro discorsi pieni di merda, a dirti quanto sei importante, quanto vali.

Loro.Quelli che non hanno mai alzato un dito che non fosse per firmare un aumento di stipendio per sé stessi.

Lavorare, per loro, vuol dire apparire in TV a dirti che devi stringere la cinghia, mentre loro se la allargano per far posto al caviale.

Ti vendono la dignità al supermercato, in saldo, il Primo Maggio.

Ti danno due pacche sulle spalle, ti danno la birra calda, ti danno il concertino in piazza......e tu applaudi pure, idiota.

Il lavoro non nobilita un caxxo. Ti schiaccia. Ti spezza. Ti consuma.

E chi lo esalta, chi ti racconta che sei un eroe mentre ti spegni davanti a una catena di montaggio,...quello dovrebbe farsi sei mesi in fabbrica senza soldi, senza casa, senza nessuno a fargli leccare le scarpe.

E allora forse, e dico forse, si toglierebbe la cravatta e si impiccherebbe con quella.»


"Bukowski...Lei ha scritto un' ode per il 1 Maggio..."...suggerisce sudante Zzzz...

..." pe' tampona' ''......peggio di un autogoal...


"IL LAVORO È UNA TRUFFA"


"..il lavoro ti mangia,

ti infila in una scatola,

ti leva il fegato e ti ride in faccia.


ti alzi all’alba per ingrassare

porci che non hai mai visto.


ti dicono "sei importante",

mentre svuotano la tua tasca

e si puliscono il culo con il tuo sudore.


festeggiano la tua fatica

con discorsi scritti da segretarie mal pagate,

da dietro porte blindate

che tu non aprirai mai.


ti vendono il sogno

di una vita migliore,

ma ti danno solo la morte lenta

in un posto macchina senza nome.


lavoro.

la più grande truffa mai inventata.


e tu sorridi,

e timbri il cartellino,

e dici pure grazie."


Recita allora tronfio Bukowski prima di esser allontanato barcollante dal palco...dalla piazza...dal contesto...la tipica sportivita' italiana...

Trova un autobus, lo prende senza biglietto, salgono i controllori, ci litiga, lo fanno scendere rotolando dai gradini, si ritrova in una piazza sporca, il vento porta in giro volantini del concerto del Primo Maggio.

Pasquino sta lì, seduto su un basamento, Bukowski arriva con una bottiglia mezza vuota...


Pasquino:«Oh americano, che ce fai qui? Hai perso er pullman pe' l'inferno?»

Bukowski:«Cercavo un bar... ho trovato 'sta discarica a cielo aperto. Fa lo stesso. È casa.»

Pasquino:«Eh... Roma, bella der monno e cloaca der presente.T'avemo preparato er palco: barboni, precari e politici ladri. Te piace?»

Bukowski:(butta giù un sorso)« È meglio del sogno americano. Almeno qui nessuno finge troppo bene.»

Pasquino:«Fingono, fingono...Er Primo Maggio vanno tutti in piazza a fà finta de piagne pe' li lavoratori,e intanto je menano ner deretano co' le buste paga leggere come coriandoli.»

Bukowski:«Da noi è uguale. Solo che ti dicono che se non ce la fai è colpa tua. Non hai l'atteggiamento giusto, dicono. Come se l'atteggiamento fermasse le bollette.»

Pasquino:(ride amaro)« Te capisco, amico mio. A Roma c'hanno inventato er Colosseo: spettacolo e sangue, pubblico contento. E mo' t'aripijano uguale: concertini e morti in fabbrica.»

Bukowski:«Gli piace vedere la gente che si ammazza per quattro soldi. Li fa sentire vivi. Li fa sentire migliori....potenti...»

Pasquino:«Semo carne da macello co' la musica de sottofondo. E je famo pure l' applausi.»

Bukowski:(accende una sigaretta)«Sai che ti dico? Sputiamogli in faccia, Pasquì. Prima che ci tolgano pure la saliva.»

Pasquino:«A me basta 'na sputazzata e 'n cartello:

" Ve sete magnati pure l'anima. Fate ride da soli."»


Roma, li 01/05/2025

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